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presagio


Con mani fredde sedeva al solito tavolo, fuori il sole era calato, fuori il sole non era mai sorto.
Un altro giorno volgeva al termine, nonostante provasse ad averne memoria non ne trovava l'inizio.
Il suo nome non ha importanza, fondamentalmente tanti altri vivevano lo stesso dolore; ma io voglio raccontarvi il suo, non ho intenzione di conoscerne altri.
Il misero pranzo: pasta scaldata del giorno prima e neanche oggi qualcuno che facesse squillare il telefono per dare una, ormai dimenticata, buona notizia.
Quanto conta vivere? Quanto costa? Ne valeva ancora la pena, uno slancio di orgoglio lo assaliva in continuazione, non tutto era finito. Cosa c'era ancora intatto? Cosa doveva continuare a difendere ? Cosa ancora di buono gli faceva assaporare la vita e sopportare quel tomento quotidiano?
Le non risposte a queste domande accompagneranno questo viaggio, queste righe urlate che stridono col ticchettio delle lancette a disturbare i timpani di chi cinicamente sfoglierà queste immagini maledette nei secoli. Come la matrona accoglie nel suo grembo il sangue a cui ha dato la vita, così accoglierò chi vorrà sapere ciò che si cela nei giorni a venire.