la costrizione all'isolamento genera pensieri inconsueti,
il non poter parlare, se non a se stessi, genera dubbi;
bevo del vino liquoroso assaporando biscotti,
mentre fuori la neve tarda a sciogliersi.
Bambini giocosi si rincorrono tra strade bianche,
dagli alberi cumuli di ghiaccio cedono lanciandosi verso nuove forme;
una nebbia fittissima invade il buio,
mi avventuro in questo clima surreale, proiettato in una città fantasma;
tutto appare in una dimensione arcaica, niente rumori meccanici,
solo il lieve frastuono del gelo che mi circonda.
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