torno al mio paese,
dove la terra è arida ed è difficile mettere radici.
Dove il sole scalda,
come l'abbraccio di una ragazza dagli occhi chiari.
Un incolmabile vuoto rapisce l'aria,
ricordi asmatici invadono il respiro.
Corro lungo binari dall'orizzonte infinito,
calpestando carcasse di animali putrefatti.
L'acre odore della sconfitta riaffiora,
e vorrei svegliarmi:
ma questo non è l'ennesimo incubo,
è la vita data in pasto ad un cuore sbiadito.
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