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sabato 28 aprile 2012

lettere dal passato

sono felice sapendo che sorridi,
sono anni che non vedo i tuoi occhi,
ma ti ricordo leggera.
Non mi hai mai dato sofferenza,
non mi hai mai abbandonato,
non mi hai mai fatto piangere.
Ma io resto un albero secco,
e non conosco primavera.
Proprio adesso che sto impazzendo davvero,
ed ho smesso di chiedere aiuto,
sento il bisogno di ringraziarti.
Queste sono solo parole,
e le parole spesso non  hanno un senso.
Ma tu saprai cogliere,
i miei turbamenti non ti spaventano.
Non dimenticarti mai di te,
non restare mai disarmata.
So che ci incontreremo ancora,
anche se per un solo giorno.

2 commenti:

  1. Mi hai fatto tornare in mente questa poesia:

    A uno sconosciuto

    Sconosciuto che passi! non sai con quanto desiderio io ti guardo,
    tu devi essere colui che io cercavo, o colei che cercavo (mi arriva come da un sogno),
    certamente ho vissuto in qualche luogo una vita di gioia con te,
    tutto è ricordato, mentre passiamo l’uno vicino all’altro, fluido, amorevole, casto, maturo,
    sei cresciuto con me, sei stato ragazzo o ragazza con me, io ho mangiato e dormito con te, il tuo corpo è diventato
    qualcosa che non appartiene soltanto a te, né ha lasciato che il mio restasse mio soltanto,
    mi hai dato il piacere dei tuoi occhi, del tuo volto, della tua carne, mentre io passo, tu ne prendi in cambio dalla mia barba, dal mio petto, dalle mie mani,
    non devo parlarti, devo pensarti quando seggo da solo o veglio la notte da solo,
    devo aspettarti, non dubito che ti incontrerò ancora, e a questo devo badare, di non perderti.

    Walt Whitman
    (e chi se no?)

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    Risposte
    1. mia_euridice; e chi se no?

      Notte buia stasera, bella intuizione.

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