E' breve il giorno, lo guardo quasi sempre da sporche lastre di vetro di un triste ufficio,
lentamente la luce diventa fioca e i pensieri mi attanagliano.
Mi inventerò qualcosa, anche senza fantasia,
riprenderò a spargere frasi come rifiuti lasciati sul bordo della strada,
dove ogni tanto un cane si avvicina per cercare qualcosa che riempia la pancia.
Scruterò oltre le persiane, osservando pesanti elefanti che attraversano il deserto;
saluterò il ragno, che con sguardo diffidente indietreggia verso il muro;
salirò sul tetto, a spaventare i gatti;
porterò una serpe in grembo, come pegno esistenziale.
Mi addormenterò alla tarda ora, mentre la civetta veglia sulla luna...
certi vuoti sono difficili da colmare...
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