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domenica 27 maggio 2012

domenica

rigiro la terra, l'odore dell'erba mi inebria il cuore,
gocce di sudore mi accarezzano il viso
come le dita di una giovane vergine.
Muscoli tesi coprono appena le ossa,
una vena gonfia sulla tempia
regola il ritmo della fatica.
Cado senza più forze, sotto un sole che brucia,
aspetto le tue mani che addormentano il dolore.
Ed oggi il pane ha un sapore diverso,
sa di qualcosa che  non è solo farina.
E il vino forte ci ricorda che è domenica.

1 commento:

  1. chissà cosa vorrebbe dirci la terra e tutto l'universo.. forse abbiamo consumato e stiamo usufruendo troppo da essa e lei si scatena

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