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sabato 12 maggio 2012

rigurgiti

lo spacciatore albanese mi racconta l' adolescenza,
passata a debita distanza dai tossici.
La sua venuta in Italia,
la droga che ha cambiato i suoi rapporti sociali.
Mi spiega come le donne diventino facili,
mentre chi passa lo saluta con affetto fraterno.
Ha dieci anni meno di me,
ma mi parla come se sul palmo della mano
avesse un solco più profondo del mio.
E' tarda notte e lo saluto con un abbraccio crudele.
Mentre dal giovane facchino dello Sri Lanka
non traspare emozione alcuna.
Zoppico verso il letto;
tra bottiglie rotte,
ragazzine travestite da puttane
e puzza di piscio evaporato dai marciapiedi.
Cerco di trattenere il respiro,
non annusare questo mare che non ricordavo
e che non ha più lo stesso odore.

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