perdonami,o madre:
per le bestemmie,
la devozione all'odio,
le luci spente.
Per lo sguardo spento,
la barba incolta,
la voce stanca,
la noncuranza.
In questa eterna solitudine,
perdona, o madre,
la violenza delle mie parole:
ed io sarò assolto.
il riconoscimento delle colpe, la richiesta di perdono, vero Agart, sarai assolto, hai scelto la strada migliore :)
RispondiEliminal'abbandonarsi, è questo il senso di colpa verso chi ti ha dato la vita...
EliminaMa noi saremo capaci mai di assolvere noi stessi, per le colpe e gli eterni peccati? Per i rimpianti e le omissioni, per le parole non dette, per gli amori taciuti? Chi ci perdonerà mai? Non il cielo che muto ci sovrasta, non i morti che tacciono nelle loro fredde pietre, non i vivi che continuano ciechi a guardare i nostri occhi bianchi.
RispondiEliminaFatima, hai una scrittura che suona come musica. Chiedere perdono é la chiave di volta, non tanto con l'aspettativa che il perdono arrivi da noi stessi o chi ci circonda, su questo hai ragione, non abbiamo certezze, tranne del perdono di Dio. Il bello é che Dio ci perdona usando lo stesso metro con cui noi perdoniamo gli altri, consapevoli di questo non dovremmo mai serbare rancore. Facile a dirsi, tremendamente difficile applicarlo.
EliminaCara Giorgia, se la mia domanda si perde nel vuoto, come un suono senza eco è perchè io non ho nessun Dio.
Eliminanon assolveremo mai noi stessi Fatima. Non potremo mai dimenticare questa violenza. E continueremo a non avere un dio dietro il quale nasconderci.
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