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sabato 26 febbraio 2011

infanzia al buio

passai l'infanzia al buio, tra terribili emicranie,
i dottori parlavano di sinusite, gli esami davano strani verdetti.
"Come una casa col tetto dove entra la pioggia",
così disse il professore, ed io non ci capii nulla.
Stavo rinchiuso con gli occhi serrati e un fazzoletto stretto alla fronte,
bastava un filo di luce per aumentare il dolore,
recluso dal resto del mondo invocavo la fine.
Una dimensione irreale, magro e malaticcio,
a destare sgomento negli sguardi.
Anni senza mai mettere il naso oltre quattro mura,
il corpo rinchiuso dentro una stanza e i pensieri soffocati nella gola.
Poi col tempo andò meglio.
Porto i segni del buio, ma rimane solo penombra.

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